Vinicio Sguazzi

Vinicio Sguazzi

 

Per tutti era “Vinicio”. Atleta, insegnante, appassionato di storia, disegnatore, innamorato del suo paese

 

E’ stato protagonista in tante realtà di Suvereto e della Val di Cornia, Vinicio Sguazzi, e per questo era molto conosciuto e ben voluto da tutti in ogni ambiente per il suo carattere schietto, semplice e disinteressato. Nato nel 1934 aveva frequentato il liceo a Piombino, eccellendo anche nell’atletica leggera con varie medaglie nei campionati studenteschi provinciali negli anni 1951-53, ed una d’oro nella velocità allo stadio dell’Ardenza di Livorno (terzo tempo nazionale quando dominava quello che sarà oro olimpico, Livio Berruti).

Passando per l’Isef, divenne insegnante di educazione fisica e rappresentante sindacale di categoria, vice preside del liceo di Piombino, dove promosse centinaia di incontri sportivi essendo anche giudice ufficiale di gara. Non c’era meeting locale o provinciale dove non dominasse l’inconfondibile figura di Vinicio con tanto di cartellina, fischietto e cronometro…

Ben presto arrivò anche la passione per la storia locale e, con l’inseparabile Luigi Giannecchini, si dettero alla ricerca di fonti sulle radici di Suvereto riscoprendone il passato non certo di secondo piano, a cominciare dalla Charta Libertatis del 1201 fino agli antichi Statuti della comunità, passando per avvenimenti di tutto riguardo come la sosta nella pieve di San Giusto della salma di Arrigo VII di Lussemburgo imperatore del Sacro Romano Impero nel 1313. Ed ecco i “Quaderni di Suvereto” libriccini stampati con mezzi artigianali (non c’erano ne soldi ne la tecnica attuale negli anni ’80), ma che Vinicio arricchiva con i suoi disegni e le sue ricostruzioni alle quali dedicava ore e ore. E lì fu approfondita la realtà stessa del Palio di S.Croce che poi prese corpo anche come manifestazione prima durante la Sagra, poi con i cavalli e le botti, ormai arrivata quasi a 50 edizioni. Così come da quelle ricerche presero corpo i terzieri, il corteo storico e gli sbandieratori.

Fu poi stampato in pompa magna (per l’epoca…) “Suvereto, storia, arte, mito e poesia” (1972), come più recentemente “Suvereto, statuti e vita quotidiana di una comunità rurale” (2004). Già era in salute malferma quando realizzò da solo “Suvereto, i conti di Suvereto e gli Aldobrandeschi in val di Cornia e in Maremma” e una ricostruzione della storia ultracentenaria della Banda “Puccini” di Suvereto.

Senza l’impegno del duo Giannecchini-Sguazzi questo tesoro sarebbe rimasto nell’oblio e in questa scia sorse l’associazione “Amici di Suvereto” della quale Vinicio fu uno dei fondatori e animatori più impegnati, anche nel Palio, prima a cavallo e poi con le botti (faceva anche il mossiere con tanto di pistola), dopo esserlo stato anche del glorioso Comitato Festeggiamenti Suvereto precursore dell’attuale Ente Valorizzazione.

Non fece mancare il suo impegno nemmeno in campo civico militando nella Dc locale della quale è stato anche segretario,  aderendo poi negli ultimi anni a Forza Italia.

Le sue condizioni di salute erano un po’ cagionevoli negli ultimi tempi, ma nulla lasciava presagire la morte che lo raggiunse improvvisamente un sabato sera, il 20 febbraio 2010, all’età di 76 anni, mente stava guardando la Tv. Unanime fu il cordoglio fra i tanti amici, conoscenti ed estimatori di Suvereto e del comprensorio che ne avevano apprezzato le grandi doti umane e la sua opera.

Nelle foto: la sua presenza ad iniziative degli Amici di Suvereto e una serie dei suoi disegni e ricostruzioni.