Le posate d’argento

LE POSATE D’ARGENTO

Attingendo alle ricerche che hanno dato vita al libro sugli Statuti ad opera di Luigi Giannecchini (vedi apposita sezione del sito), si è preso spunto per la realizzazione di un premio che l’associazione AMICI DI SUVERETO destina, quando si verificano i presupposti, a chi abbia fornito un servigio particolare alla Comunità di Suvereto.
Infatti nella Rubrica VII degli antichi Statuti era previsto un riconoscimento per gli “Anziani” a fine mandato nel governo della comunità suveretana, consegnando loro un cucchiaio o una forchetta d’argento.
L’associazione ne ha realizzate altrettante con impresso lo stemma comunale con il leone e la sughera e, in occasione della presentazione del libro su ricordato, sono state consegnate alla famiglia del compianto Giannecchini che ha lasciato i diritti della pubblicazione agli amici dello scomparso.
Una posata d’argento è andata anche al professor Franco Scaramuzzi autore della premessa del libro, all’editore Debatte di Livorno e all’autore delle fotografie Silvano Pistolesi.
Una posata d’argento speciale è andata anche al sindaco Rossano Pazzagli per aver collaborato alla realizzazione del libro, ma soprattutto per i due mandati come sindaco di Suvereto.

Ma ecco il passo originale degli antichi statuti da dove è venuta l’idea:

 

      DELL’OFFICIO DE GL’ANZIANI, LORO SALARI E PRIVILEGI                                                                                          R.ca VII


Ordinorono li detti Statuenti, che l’ufficio de gl’Anziani duri mesi tre, e le bandiere della Comu­nità stiano appresso il Capo di Poliza e finito il suo Officio l’abbino a consegnare al Capo di Poli­za suo successore, le quali tenga, e tener debba ad onore, e Gloria del Sig.re nostro dominante, e du­rante il loro officio, possino e li sia lecito por­tar l’Armi, così difensive come offensive, et il salario di ciascheduno Anziano infine delli sopra tre mesi sia al solito scudi tre d’oro per ciascheduno, cioè scudi uno d’oro il mese per uno, li quali scu­di tre d’oro li Camarlinghi della Comunità siano tenutj, e debbino averli convertiti nel fine delli tre mesi d’ogni officio in tre forchette d’argento, o vero Cucchiaj, con l’arme della Comunità, e quel­le la mattina rendono il loro officio dare, e consegnare loro ad onore del Sig.re nostro dominante, e della Comunità di Suvereto, e terminato il loro of­ficio debbino cavare li nuovi Anziani, e successori li quali Anziani siano proferiti, e riconosciuti doppo il Potestà, e sopra ogni altra Persona, et in tutte l’azzioni, si in comprar carne, o altre robbe come in qualsivoglia onore, et atto.


Author: Amici di Suvereto

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