Le nozze d’argento con la bandiera


Le nozze d’argento con la Bandiera

Gli Sbandieratori suveretani, una costola dell’associazione “Amici di Suvereto”

                                       * Un brano dal libro pubblicato in occasione del 25°

                                                         Della fondazione della Compagnia

 

Visto quante cose sono uscite ripercorrendo la venticinquennale storia della “Compagnia”? Fugata la paura di non riuscire a realizzarvi una pubblicazione, altrettanto sorprendenti e simpatici sono stati i contributi di molti protagonisti di ieri e di oggi. Ora racconti, aneddoti e tante belle foto potranno completare i filmati che sono stati rivitalizzati, come si è potuto ammirare nella riuscitissima festa al Ghibellino per il 25°. Un occasione per rivedere tanti volti amici, con qualcuno che si è fatto addirittura stimolare a rimettersi in gioco.

Questi 25 anni si sono dipanati in un crescendo davvero impensato, pur con la cronica mancanza di “vocazioni” fra i giovani, caratteristica di tanti altri settori della società. La vita della Compagnia suveretana comprende la fase faticosissima ma elettrizzante dell’ideazione e realizzazione, risalente al periodo 1992-1995, e quella che arriva fino ai giorni nostri.

Sono stato fra i promotori e primo responsabile della Compagnia (col titolo altisonante di Governatore, “imposto” dagli storici locali…) ed oggi sono lieto di aver dato una mano all’attuale presidente Tatiana, vera anima della Compagnia, da sempre nell’organico fin da giovanissima, che si è confermata tale anche nella realizzazione di questa pubblicazione.

Mi sento in dovere di testimoniare quel primo periodo e il farsi avanti di questa idea nell’associazione “Amici di Suvereto”, predisponendo solide fondamenta all’iniziativa. L’accoppiata Luigi Giannecchini-Vinicio Sguazzi ha avuto grandissimi meriti di aver indirizzato, quando non lo faceva nessuno, l’interesse dei suveretani verso le loro origini storiche più lontane, con pubblicazioni da ricercatori e divulgatori popolari. Ed ecco tutta la serie di vere e proprie scoperte, da Arrigo VII alla Charta Libertatis, fino al Palio di Santa Croce che si disputava “anticamente” a Suvereto, come dicevano i nostri concittadini negli statuti del 1700  (“correre il palio agnello e gallo con far giostra con oca ed altri trattenimenti come il consueto”). Di qui la scintilla di allestire un Corteo Storico e riprendere il Palio dopo decenni di oblio (si sapeva solo di corse a cavallo a Suvereto e nei paesi vicini).

Il Palio fu inserito inizialmente nel programma della Sagra del Cinghiale con gare di tiro con l’arco, poi nella sua ricorrenza storica delle feste patronali di maggio dal 1984, con le spettacolari ma pericolose corse a cavallo poi sostituite con la corsa delle botti. Ma Luigi Giannecchini, presidente degli Amici di Suvereto (al quale è stata recentemente intitolata una via del paese per la sua opera nel volontariato), aveva una fissa: mettere su anche a Suvereto un gruppo storico folcloristico che si dedicasse all’arte della bandiera, come nella vicina Massa Marittima, per dare una degna cornice al Palio e al paese. Non era certo facile per tanti motivi, ma coinvolgere il massetano Alessandro Bindi come istruttore e le stesse famiglie degli aspiranti sbandieratori in una sorta di “autofinanziamento” fu l’idea vincente.

Poi le fasi convulse ed entusiasmanti che molti hanno rievocato in queste pagine. Lasciatemi solo ricordare la “sartoria” e le consulenze di Lea in casa mia, ma soprattutto l’amico fraterno Evio, vero motore che non si fermava di fronte a nessuna delle tante difficoltà di quei primi pur indimenticabili momenti.

Michelangelo Pasquinelli

   


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Author: Amici di Suvereto

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