XIII° Premio Il Ghibellino

XIII° Premio Il Ghibellino

All’iniziativa dell’Associazione Amici di Suvereto del 2005 hanno aderito poeti un po’ da tutta Italia nelle tre sezioni previste: poesia a tema libero per adulti, una per giovani e infine un premio speciale ad una poesia avente a tema il vino, data la grande tradizione locale nel settore.
La giuria del Premio era presieduta dal Pablo Gorini, insegnante Liceo Classico, e composta da Giuliana Chiocchini direttore della rivista La Ballata, Rossano Pazzagli, docente universitario, Giampietro Petri avvocato e Piero Lisini in rappresentanza dell’associazione Amici di Suvereto.
Nella categoria adulti ha vinto Giovanni Bottaro di Pisa con la poesia “Sbriciolano nidi le stagioni”, davanti a Loriana Capecchi di Quarrata (Pistoia) con “Maremma” e Patrizia Tansini di Casalpusterlengo (Lodi) con “Hiroshima 1945”. Finalisti sono stati inoltre classificati i poeti Ornella Sala di Monza con “Morire della vita”, Benito Galilea di Roma con “Momenti di solitudine”, Luciana Cerne di Pontedera (Pi) con “Fantasia d’amore”, Romeo Bisi di Marina di Pisa con “L’alba che non tornerà”, Gilberto Antonioli di Verona con “Attendo” e Gioia Guarducci di  Firenze con “Ritorno”.
Il premio speciale è andato ancora a Loriana Capecchi di Quarrata con “In un sorso di vino memoria”. Tra i ragazzi ha prevalso invece una giovanissima delle medie suveretane Federica Ghinassi con “Nel giardino”, davanti alla piombinese Arianna Guarguaglini e terze a pari merito Aurora Cascio di Messina e Letizia Falciani di Manciano. Premiati anche Irene Faggese di Silvi Marina e i suveretani Teresa Sguazzi, Francesca Teglia, Annalisa Petri, Filippo Sguazzi, Andrea Favilli e Selene Doni.


LE POESIE  PREMIATE NEL  2005

Tema libero adulti:  1° classificato GIOVANNI BOTTARO di Pisa

“SBRICIOLANO NIDI LE STAGIONI”


le mie mani minuscole erano nido
tiepide o fredde le dita gracili
intrecciate – un paniere di vimini –
a quelle vigorose d’un padre cantoniere

e la fonte non ci dissetava

scappava alla Sorgente (velata fessura tra gli steli)
imprendibile l’acqua tra le nostre falangi
un avannotto – tra i ciottoli del Reno –
pregava per attimi di vita:
era solo – gli altri nella corrente –

sbriciolano nidi le stagioni:
erano giochi a nascondino
tra il candore di ranno dei lenzuoli
stesi a carezzare nella corsa il viso

sbriciola un altro nido la stagione:
una pergola soffre trascurata
un tralcio s’appoggia alla panchina
un grappolo d’uva fragola avvizzito
nella solitudine autunnale

sbriciolano le stagioni i nidi
un covo vuoto:
un pezzetto d’uovo triturato
una piuma come fiocco di neve trasognato
tra braccia e forcella intirizzite

stagioni e un nido sbriciolato
scendo sull’acciottolato
dalla casa con la soglia consumata
le mani vecchie:
ho dita anchilosate che l’Acqua trapassa
e il Vento gela sbriciolando le stagioni i nidi!

il mio corpo – sinolo smembrato –
tracima in labirinti invernali senza Luce.

 

Premio speciale sul tema “Il Vino”
a LORIANA CAPECCHI di Quarrata (Pistoia)

“IN UN SORSO DI VINO MEMORIE”


E ride ancora il verde
l’aria
il campo
al fondo di un bicchiere.
Ci racconta
di tanti che passano in un vento
di grano e di papaveri alla porta.

Racconta le viti comprate alle zolle
di terre rosse fra gli ulivi e il mare
uve dai chicchi scuri come gli occhi
di contadine che onde hanno sui fianchi.

Disegna una casa di sole e di calce
mia madre che attende
mia madre che canta
muovendo silenziosa nella stanza.
E passeri sull’orlo della soglia.

Dice il sudore che imperla la fronte
la rabbia
il pugno chiuso
una bandiera
e sulle labbra a volte di mio padre
bestemmia ch’era quasi una preghiera.
Volava una falce più azzurra nel vento.

Dal ventre del pozzo saliva la brocca
quieta la zappa al chiaro di luna
e il vino sull’aia passava col canto
le sere sull’aia vestite di stelle.

L’odore del pane varcava la soglia.
Le ciocche alle travi
una piccola vigna.

 

Tema libero giovani:  1° classificato FEDERICA GHINASSI di Suvereto

“NEL GIARDINO”

 

L’acqua suona
il suo tamburo d’argento.
Gli alberi chiamano il vento
e le rose lotingono di pofumo.
Una ragnatela immensa
fa della luna una stell

Author: Amici di Suvereto

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