Carnevale suveretano con un grande passato

Carnevale suveretano con un grande passato.

Martedì 9 febbraio è l’ultimo giorno di carnevale anche se negli ultimi anni è consuetudine “sforare” e si festeggerà così domenica 14. Anche in questo caso i ricordi sono più belli dell’attualità, non per il facile ritornello “ai nostri tempi si che…”, ma per una naturale conseguenza dei costumi che sono cambiati. Ora sono protagonisti soprattutto i bambini e alcuni benemeriti e coraggiosi, mentre fino a qualche decennio fa erano coinvolti adulti di tutte le età e, soprattutto, si aspettava e preparava la “festa” con un’organizzazione meticolosa, ora impensabile.

E’ un po’ la situazione del volontariato che richiede assiduità, impegno e lavoro costante del quale si è persa un po’ la voglia in presenza di alternative più “luccicanti” nel tempo libero. Ci sono comunque tanti gruppi che si danno da fare in diversi settori (tra cui il carnevale), ma forse manca una base comune, come quando il vecchio Comitato Festeggiamenti, poi Comitato Valorizzazione, era il lievito di tutto.

Insomma oggi i giovani, naturali protagonisti di questa festa come di altre iniziative, sono attratti molto di più da giochini e supertelefonini, motorini e auto, sbicchierate varie (in questo settore non si scherzava nemmeno in passato…) mentre il divertirsi semplice o le tradizioni sono sostenute da pochi eroi. Così come i più vecchiotti, ammettiamolo, sono un po’ impigriti davanti alla Tv e al calcio spalmato a tutte le ore e i giorni, mentre prima ci facevano vedere la nazionale e un solo tempo registrato di una partita di serie A… Il fenomeno non è certo solo suveretano, anzi, fino a ieri si guardava a Suvereto come ad un modello.

I più vecchi ricorderanno i grandi carnevali di prima e dopo la guerra con veglioni “alla Sala”, il cinema-teatro di allora, con tanto di biglietteria e una piccola galleria in legno (ingresso dalla scalinata demolita nel Chiostro). I carri allegorici erano davvero invidiabili, come si vede dalle foto e come ci tramandano i vecchi protagonisti. Sembrano preistoria gli stessi anni sessanta, quando in ogni casa si facevano “i cenci” il giovedì grasso, c’erano il “Veglionissimo di Fine Carnevale” (rigorosamente il martedì grasso) e quello della “Pentolaccia” (il sabato successivo) “da Gali”, con coriandoli e tortelli a mezzanotte. Poi la fisiologica pausa di quaresima, che durava poco, ed ecco il Veglione di S.Giuseppe, quello del Lunedì di Pasqua, le feste patronali, il Maggio Suveretano…

LE FOTO:

Delle foto più vecchie una è addirittura del 1938, poi c’è la serie del 1947, il primo carnevale del dopoguerra con i suveretani che hanno dato sfogo alla “voglia di pace e libertà” realizzando una sfilata molto bella (tanta gente riconoscibile). Poi quelle di mezza età, di fine anni ’60 inizio ’70, a colori e in bianco e nero (costavano meno…), fino a quelle dello scorso anno.

Author: Amici di Suvereto

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